Scritto da: Alberto Volpin
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AIM: il mercato di Borsa Italiana per le Piccole e Medie Imprese

AIM Italia nasce nel 2009 come listino non regolamentato organizzato da Borsa Italiana ai sensi della normativa MiFID II, ispirato all’esperienza dell’Alternative Investment Market (AIM) del London Stock Exchange.

Nel 2012 ha assorbito il Mercato Alternativo del Capitale (MAC) diventando l’entry point delle PMI italiane che intendono affacciarsi al mercato borsistico, non avendo tuttavia le ‘dimensioni’ adeguate per accedere direttamente al listino principale. In altre parole, AIM Italia si presenta come il mercato di Borsa Italiana appositamente dedicato alle Piccole e Medie Imprese
 
AIM Italia è stato studiato proprio per rispondere alle esigenze delle PMI, le quali rappresentano un asset fondamentale per l’economia italiana: impiegano l’82% dei lavoratori presenti sul territorio e rappresentano circa il 92% delle imprese attive.
 
In particolare tratteremo: 

I requisiti di accesso all'AIM

 
I requisiti d’accesso all’AIM sono allentati rispetto a quelli previsti per il mercato azionario tout court: 
 
  1. tempi ridotti per l’ammissione alla quotazione, 
  2. requisiti più snelli, sia rispetto alle caratteristiche dell’azienda sia rispetto alla governance (ad esempio non sono richiesti requisiti in termini di capitalizzazione, relativi alla corporate governance ed alla dimensione economico-finanziaria;), 
  3. l’unica richiesta è legata al flottante (la quota del capitale posseduta da investitori esterni) per cui è prevista una soglia minima  indicativamente pari al 10%. 
AIM Italia prevede la presenza di un ‘garante’ terzo, detto Nomad (Nominated Advisor), ovvero un intermediario che supporta l’impresa nel rispetto dei requisiti di ammissione in fase di due diligence preliminare e soprattutto di tutta l’attività necessaria post-quotazione, come l’informativa verso gli investitori e la pubblicazione di bilanci certificati e relazioni semestrali. Si tratta di una figura obbligatoria, che può essere selezionata in una lista di soggetti accreditati. È previsto anche uno Specialist, il cui ruolo è quello di assicurare la liquidità del titolo sul mercato, agendo in sostanza come market maker. 
 

Il processo di quotazione in borsa

 
La quotazione in Borsa rappresenta per le piccole e medie aziende una fonte di finanziamento alternativa al canale bancario, che consente di raccogliere nuovo capitale necessario per crescere, innovare e fare acquisizioni. La presenza all’interno del mercato azionario permette anche a quest’ultime di aumentare la loro visibilità e credibilità nei confronti dei propri stakeholders. 
 
Tuttavia, il processo di quotazione non è sempre agevole. Al contrario, può presentare degli ostacoli, a causa dei quali le PMI hanno spesso mostrato diffidenza nei confronti del mercato azionario, come ad esempio:
 
  1. Eccessiva trasparenza: l’accesso al contesto borsistico prevede elevati livelli di disclosure che si scontrano con la tendenza conservativa rispetto alle informazioni aziendali sensibili. 
  2. Costi Oneri legati alla quotazione : il livello di oneri da dover sostenere per l’accesso al mercato azionario potrebbe assumere un peso eccessivo in confronto alle effettive possibilità economiche delle PMI. A tal proposito, è bene ricordare come non esistano solo costi iniziali, bensì anche di carattere ricorrente, per la permanenza all’interno di tale contesto, e costi straordinari.
  3. Barriera di carattere culturale: non a caso da anni esiste una piattaforma (Elite) gestita dal London Stock Exchange Group che accompagna le PMI in un processo di condivisione e consapevolezza nei rapporti con gli investitori professionali. 
Riconoscendo l’importanza della quotazione in Borsa come driver di crescita per le PMI, sia in termini dimensionali sia in termini organizzativi, con la Legge di Bilancio 2018 il legislatore ha voluto concedere un credito d’imposta pari al 50% dei costi di consulenza sostenuti dalle piccole e medie aziende nel triennio 2019-2021, con una misura di complessivi € 80 milioni e per un importo massimo di € 500.000 per ogni azienda. Con la medesima finalità di supporto alle piccole e medie imprese in ogni fase del loro ciclo di vita e nel percorso verso la quotazione, Borsa Italiana ha instaurato delle partnership con intermediari finanziari, advisors & auditors, società di consulenza e studi legali presenti nel territorio.
La loro azione diventa fondamentale nella predisposizione delle attività da espletarsi per il corretto accesso al mercato azionario e per l’effettivo successo della quotazione.
 

Gli errori da evitare nella scelta di quotazione delle PMI.

 
 Nella decisione di intraprendere il percorso della quotazione, le PMI devono prestare attenzione al fatto che il processo decisionale è spesso erroneamente influenzato da
 
  • eccessivo ottimismo circa le sorti della quotazione, i risultati aziendali e l’effettiva capacità di riuscire a sostenere i costi dell’accesso al mercato azionario;
  • sovrastima delle proprie capacità e competenze valutative, ragione per cui è sempre preferibile rivolgersi a figure professionali specializzate;
  • abbaglio della liquidità, che porta a distogliere l’attenzione dagli obblighi a cui dovranno far fronte nel lungo periodo facendo palesare la loro miopia comportamentale.
È necessario quindi affrontare con oggettività il processo decisionale e ricevere il corretto supporto per una buona riuscita dell’intero procedimento. La possibilità di accedere al mercato azionario non deve infatti sfuggire alle imprese più meritevoli. Al tempo stesso, la consulenza ed il sostegno forniti da Partner Equity Markets e dalla figura del Nomad interna alle dinamiche borsistiche, diventano fondamentali per permettere una crescita sicura, solida e duratura delle PMI.
 
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